Olat: LMS open source

Olat: LMS open source

I campi di utilizzo di un LMS sono molteplici, si va dalla semplice pubblicazione di contenuti per la formazione online fino all'utilizzo di strumenti interattivi per la valutazione degli studenti. Grazie alla collaborazione con l'Università di Macerata ed in particolare con il CEIM (Centro di servizio per l'Informatica, l'E-learning e la Multimedialità) abbiamo avuto la possibilità di studiare e lavorare con una delle piattaforme LMS più diffuse ed utilizzate nell'ambito accademico. Olat infatti viene utilizzato prevalentemente da tutte quelle università che vogliono rendere fruibile i propri corsi anche in maniera elettronica (E-Learning) ed in particolare dall'Università di Zurigo, finanziatrice principale di tutto il progetto. Per rendersi conto della diffusione della piattaforma si può visitare la pagina "Who uses OLAT", come si può notare la piattaforma è ben conosciuta e viene utilizzata in tutto il mondo.
Le funzionalità di Olat sono molteplici, questo LMS infatti è un sistema molto completo che permette anche a chi volesse semplicemente pubblicare i propri contenuti di sfruttarne pienamente tutte le caratteristiche presenti senza particolari difficoltà o mancanze.
Per avere una prima idea di quello di cui stiamo parlando vi consiglio di seguire con attenzione il video di presentazione (che trovate in fondo a questo articolo) reso disponibile direttamente da Fisler, uno dei componenti del gruppo di sviluppo di Olat.
 
Le caratteristiche principali che contraddistinguono Olat dalle altre piattaforme LMS sono: 

  • Scritto totalmente in Java utilizzando il framework Spring: un approccio modulare ed aperto ad ogni tipo di personalizzazione ed estensione
  • Il pieno supporto ai due standard principali per la didattica a distanza e cioè SCORM IMS, c'e' da sottolineare che un corso in Olat può essere creato anche senza l'utilizzo di questi due standard, questo porta ad una maggiore flessibilità e libertà nella creazione di nuovi contenuti.
  • Interfaccia ben organizzata e Web 2.0 (Ajax) enabled: uno dei principali vantaggi di tale strumento è l'utilizzo intensivo diBrasato, un particolare framework Java sviluppato ad hoc per tale progetto. Questa possibilità (configurabile dall'amministrazione ed abilitata di default) permette una fruizione dei contenuti in maniera veloce e trasparente utilizzando le più moderne tecniche di interazione tra browser e server. L'introduzione di questo framework inoltre permette a qualsiasi sviluppatore di implementare i propri moduli senza doversi preoccupare delle chiamate JavaScript, la traduzione dei link in richieste asincrone avviene in maniera trasparente.
  • Accesso al dato trasparente con Hibernate: grazie all'intenso uso di mapping hbm tra classi e db non si vedranno tanto facilmente nel codice stringhe sql.
  • Scalabilità e stabilità: il sistema dalla versione 6.1 introduce la possibilità di clusterizzare i singoli nodi per poter rendere disponibile i contenuti ad un numero molto elevato di studenti. Olat, installato in una singolo server di fascia media, può supportare circa 700 studenti contemporanei (un numero molto alto tenendo in considerazione la complessità di questi strumenti); abilitando la funzionalità di clusterizzazione tale numero può essere moltiplicato per i nodi Olat attivi presenti nell'infrastruttura informatica. C'e' inoltre da sottolineare la stabilità del codice, Olat segue una roadmap ben determinata dove le versioni "beta" vengono prima di tutto installate nei server dell'Università di Zurigo prima di essere distribuite alla community. Questo garantisce un alto livello di sicurezza visto che l'installazione svizzera è una delle più importanti e con un numero di studenti molto elevato.


Olat, come ogni piattaforma software presenta anche dei punti a sfavore per esempio non trattandosi di una piattaforma sviluppata in PHP ma in Java ha la necessità di un contenitore di applicazioni web (in questo caso Tomcat) installato e configurato ad hoc. Da un punto di vista dello sviluppatore c'e' solo da dire che il primo impatto è disarmante. Il numero di classi è elevatissimo (più di 3000) e la prima sensazione è di totale smarrimento, superato questo primo ostacolo l'ambiente risulta ben organizzato e ricco di esempi. Certo lo sviluppo in Java risulta più rigoroso rispetto ad una programmazione PHP per esempio quando si costruiscono nuovi componenti ma lavorare con Eclipse e strumenti di classe enterprise facilitano la gestione del proprio lavoro.

About the Author

Diego Bonura

Diego Bonura

  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E\' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la navigazione. Utilizzando il sito si intende accettata la Cookie Policy. Approfondisci